Produzione di energia elettrica per tipologia di impianto e di produttore

Nel 2021 il valore della produzione lorda degli impianti a fonti tradizionali e rinnovabili in Regione, 12.201,1 GWh, non si discosta dal valore registrato prima della pandemia, con un mix di produzione proveniente da impianti a fonti tradizionali (compreso idrica a ciclo chiuso), pari 5.875,5 GWh (48,2% della produzione regionale totale) e impianti alimentati a fonti rinnovabili (compreso centrali termoelettriche a biomasse e biogas), la cui produzione è stata pari a 6.325,6 GWh (51,8% della produzione totale regionale).

Si evidenzia che nell’ambito degli impianti a “fonte tradizionale” è ricompresa la produzione dell’impianto idrico a ciclo chiuso della centrale Enel di Presenzano (CE), della potenza pari a MW 1000, che non risponde al principio di sfruttamento delle centrali idroelettriche “rinnovabili” su corpi idrici e lacustri a ciclo naturale. Per analoga ragione nell’ambito degli impianti a “fonte rinnovabile” sono state inserite le produzioni delle centrali termoelettriche alimentati a biomassa e biogas e quindi rinnovabili. Nel 2021 l’aliquota di produzione lorda degli impianti a fonte rinnovabile ha superato il 50% della produzione lorda totale regionale.

 

In relazione agli impianti per l’autoproduzione, nel 2021 hanno prodotto 561,3 GWh (per la maggior parte a fonte termoelettrica tradizionale), pari al 4,6% della produzione lorda regionale. Nonostante queste aliquote ridotte, gli impianti per l’autoproduzione hanno una importanza strategica ai fini delle nuove modalità di consumo.

Detti impianti possono essere stand alone , quindi isolati dalla rete elettrica, oppure grid connected , cioè connessi alla rete, con la quale possono scambiare energia . In questo caso è possibile cedere l’energia prodotta in eccesso, oppure prelevarla quando il fabbisogno è maggiore, ottenendo uno sconto in bolletta attraverso un meccanismo di compensazione detto scambio sul posto.

A partire dal 15 settembre 2022 lo scambio sul posto sarà soppresso per i nuovi impianti – e dal 1° gennaio 2025 anche per quelli già in esercizio – che non siano inseriti all’interno di una comunità energetica.


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