Ecoballe - Rsa
ECOBALLE
Dal 2001 al 2009, in Regione Campania, sono stati accumulati quasi 5,5 milioni di tonnellate di rifiuti imballati derivanti dalla tritovagliatura dei rifiuti solidi urbani per effetto del mancato completamento del sistema di gestione integrato dei rifiuti urbani a causa della tardiva messa a regime dell’impianto di incenerimento di rifiuti con recupero energetico di Acerra.
La Regione Campania in attuazione del DL 185/2015, il quale imponeva la predisposizione di un piano di intervento straordinario per lo smaltimento dei rifiuti in deposito presso alcuni siti in Regione Campania, ha adottato un piano stralcio operativo di interventi di rimozione, trasporto e smaltimento in ambito comunitario e/o recupero in ambito nazionale o comunitario di rifiuti imballati e stoccati presso otto siti ricompresi nei territori della regione
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In ottemperanza a quanto previsto dal Piano Stralcio Operativo, la struttura di missione, appositamente istituita, ha avviato diverse gare d'appalto, trasporto e smaltimento in impianti esteri nonché recupero presso impianti nazionali ed esteri, nel rispetto della normativa europea e nazionale, dei rifiuti stoccati in balle.
A far data dal 2016 a tutto il 2022, con cinque diverse gare successive è stata aggiudicata la rimozione di un quantitativo di RSB di poco inferiore a 2.100.000 ton.
Nei bandi di gara per l’affidamento degli interventi di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti stoccati è prevista la caratterizzazione analitica dei rifiuti finalizzata ad accertare la non pericolosità degli stessi ai fini delle operazioni di smaltimento
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La Regione Campania ha stabilito di avvalersi di ARPA Campania per il controllo di tali attività.
Tra ARPAC e Regione sono state sottoscritte cinque convenzioni nell’ambito delle quali è previsto che l’Agenzia svolga attività analitiche sul 20% dei campioni prelevati dalle imprese aggiudicatarie e verifichi la corretta applicazione delle metodiche di prelievo durante l’acquisizione dei campioni. La caratterizzazione analitica, effettuata da ARPAC, è finalizzata a validare i risultati dei rapporti analitici della ditta aggiudicataria relativamente agli stessi campioni e ad individuare la categoria di discarica utilizzabile per lo smaltimento del rifiuto. Le attività di caratterizzazione espletate da ARPAC sono prettamente di carattere chimico fisico di base e prevedono altresì la ricerca di diossine. Nel caso in cui l’esito della ditta aggiudicataria sia difforme dall’esito del rapporto analitico di ARPAC, si provvede ad effettuare analisi della terza aliquota di campione appositamente acquisita in fase di prelievo.
Nella maggior parte dei casi il rifiuto analizzato da ARPAC è stato classificato come rifiuto speciale non pericoloso, in conformità a quanto emerso dai risultati analitici degli appaltatori. Al 31.12.2022 sono stati analizzati da ARPAC circa 257 campioni, comprensivi di analisi effettuate su terza quota nel caso di difformità degli esiti e la totalità degli stessi è risultata conforme.
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