Flussi di gestione dei Rifiuti Speciali - Rsa
Nome indicatore
Flussi di gestione dei Rifiuti SpecialiClassificazione DPSIR
StatoCopertura spaziale
RegionaleCopertura temporale
2014-2022Descrizione
La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR), nella ormai consueta collaborazione con la Regione Campania, dal 2003 elabora i dati di gestione e le analisi sui flussi di rifiuti a supporto della pianificazione regionale, in particolare viene effettuata la bonifica delle banche dati MUD e vengono elaborati i dati per la redazione degli specifici capitoli del Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali.
Trend
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Principali flussi di importazione Rifiuti Speciali non pericolosi
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Principali flussi di importazione Rifiuti Speciali pericolosi
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Principali flussi di esportazione Rifiuti Speciali non pericolosi
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Principali flussi di esportazione Rifiuti Speciali pericolosi
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Rifiuti speciali importati fuori regione Campania
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Rifiuti speciali esportati fuori regione Campania
Commento ai dati
Nel 2022, i rifiuti non pericolosi maggiormente importati in Campania appartengono alla macrocategoria 17 (Rifiuti da Costruzione e Demolizione - C&D), con 593.000 tonnellate, pari a circa il 36% di tutti i rifiuti importati. La seconda macrocategoria più importata è quella dei rifiuti con codici 16 (Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco), con 348.000 tonnellate, mentre la terza è la macrocategoria 19 (Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito e dalla potabilizzazione dell’acqua), con 312.000 tonnellate. Analizzando i flussi specifici, emerge una chiara correlazione con le infrastrutture presenti sul territorio campano. In particolare: • I rifiuti liquidi e fanghi, per un totale di circa 325.000 tonnellate, sono stati importati e trattati negli impianti chimico-fisico-biologici della regione. • I rifiuti da costruzione e demolizione sono stati destinati agli impianti di recupero locali specializzati in materiali inerti. • I rifiuti tessili sono stati gestiti dagli impianti di recupero situati principalmente nelle province di Napoli e Caserta, dove il settore è particolarmente sviluppato. • Le plastiche e gomme sono state trattate nei numerosi impianti CC e CSS del circuito COREPLA, specializzati nella selezione e recupero di tali materiali. • La carta e il cartone sono stati lavorati nelle cartiere campane, che giocano un ruolo fondamentale nella filiera del riciclo. • Le batterie al piombo sono state inviate ai due impianti di recupero specializzati, situati nelle province di Caserta e Avellino. • Gli oli esausti sono stati trattati grazie alla presenza di un impianto di recupero specifico situato nella provincia di Napoli. Nel 2022, i rifiuti non pericolosi maggiormente esportati appartengono alla macrocategoria 19 (Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito e dalla potabilizzazione dell’acqua per uso industriale). Con 1.700.000 tonnellate, questa macrocategoria rappresenta circa il 58% del totale dei rifiuti esportati. La seconda macrocategoria più esportata è quella dei rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&D), classificata con i codici 17, che con 760.000 tonnellate rappresenta circa il 26% del totale. Come per le importazioni, anche le esportazioni sono strettamente legate alla disponibilità o alla mancanza di infrastrutture adeguate nei territori. Tra i rifiuti maggiormente esportati figurano i codici 19.12.12 e 19.12.10 (circa 780.000 tonnellate), derivati prevalentemente dal trattamento dei rifiuti urbani, ma anche da altre fonti. Questi flussi sono destinati principalmente all'incenerimento in impianti situati fuori regione, sia in Italia che all’estero. Significative anche le esportazioni di metalli, plastiche, legno e vetro, che vengono recuperati in impianti specializzati al di fuori della Campania. Un altro flusso importante è rappresentato dai fanghi (circa 151.000 tonnellate), che vengono smaltiti in discariche extraregionali. Inoltre, si segnalano le esportazioni di ceneri pesanti e leggere prodotte dall'impianto di incenerimento di Acerra, che ammontano a 140.000 tonnellate. Di rilevanza sono anche i flussi di veicoli fuori uso bonificati, che vengono inviati a impianti di frantumazione situati fuori regione, in quanto tali strutture non sono presenti in Campania. Un altro rifiuto di rilievo è il pulper di cartiera, che viene esportato per il recupero energetico in impianti extraregionali. Infine, i flussi di rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&D), pur significativi, sembrano essere più legati a dinamiche di mercato piuttosto che a una carenza di impianti.