Stato della contaminazione

 

Ai fini della valutazione dello stato della contaminazione sono state individuate 4 categorie di siti:

 
  1. Siti bonificati: siti che hanno concluso gli interventi di bonifica e sono in attesa o hanno già ottenuto la certificazione di avvenuta bonifica;
  2. Siti contaminati: siti definiti contaminati in seguito alle risultanze dell’analisi di rischio sanitario- ambientale  o sulla base di valutazioni che hanno accertato la necessità di eseguire la bonifica;
  3. Siti potenzialmente contaminati: siti che hanno effettuato indagini ambientali sulle matrici suolo/acque sotterranee, hanno rilevato almeno un superamento dei limiti normativi in almeno una matrice e non hanno ancora verificato il livello di rischio associato alla contaminazione, pertanto lo stato di contaminazione è definito “potenziale”.  Le indagini possono partire da soggetti diversi e da cause  varie, ad esempio: nel corso di autocontrolli, in caso di eventi accidentali, in caso di controlli da parte dell’autorità pubblica,  nel caso in cui sia previsto dalla normativa come  per i siti ricadenti nei siti di interesse nazionale e negli ex siti di interesse nazionale. La contaminazione ambientale viene rilevata attraverso il prelievo di campioni delle suddette matrici ambientali e la successiva analisi. Le sostanze che vengono ricercate sono indicate nell’allegato 5, tabelle 1 e 2 del titolo V parte IV D.Lgs. 152/2006, in cui sono definiti anche i limiti di riferimento, superati i quali deve essere intrapreso l’iter di cui al titolo V parte IV D.Lgs. 152/2006;
  4. Siti non contaminati: corrispondono ai siti per i quali le indagini di caratterizzazione non hanno confermato la potenziale contaminazione rilevata in fase di indagini preliminari o ai siti per i quali l’analisi di rischio ha mostrato un rischio accettabile.

I dati elaborati sono riferiti a un arco temporale di 5 anni, dal 2018 al 2022, nel corso del quale:

  • un sito già censito può essere transitato in una diversa categoria, sulla base dell’attivazione da parte del soggetto responsabile del sito delle procedure previste dalla normativa vigente;
  • sono stati censiti i nuovi siti in cui sono state avviate le procedure.
Distribuzione dello stato di contaminazione 2022

I grafici a seguire, invece, riportano per ciascuna categoria dello stato di contaminazione l’andamento provinciale nel periodo di riferimento (2018-2022). Esaminando i dati, si rileva che le bonifiche attuate rispetto alle contaminazioni sia accertate che potenziali sono meno significative nelle province di Napoli e Caserta, infatti in queste aree i siti contaminati e potenzialmente contaminati sono sicuramente più considerevoli rispetto al resto del territorio campano mentre il numero di siti bonificati resta minore o paragonabile.

È importante evidenziare, anche al fine di giustificare in parte i dati riportati, che nella provincia di Napoli sono presenti attualmente gli unici n. 3 siti di interesse nazionale superstiti in regione Campania: Napoli Orientale, Napoli Bagnoli Coroglio e Area Vasta di Giugliano. Inoltre alcuni comuni delle province di Napoli, Caserta e Salerno ricadono nei perimetri di  SIN  non più esistenti in quanto il Ministero dell’Ambiente ne ha sancito il declassamento.

Per i siti censiti nei SIN e negli ex SIN è obbligatorio attivare le procedure di bonifica al fine di verificarne l’eventuale stato di contaminazione e pertanto la probabilità di rilevare la contaminazione è più alta rispetto ad aree che vengono investigate solo al verificarsi di un evento.  

Distribuzione provinciale dei siti contaminati
Distribuzione provinciale dei siti bonificati
Distribuzione provinciale dei siti potenzialmente contaminati
Distribuzione provinciale dei siti non contaminati