GESTIONE AGRONOMICA REFLUI ZOOTECNICI - Rsa
Reflui zootecnici
L'allevamento degli animali produce residui come i liquami ed il letame la cui gestione comporta problemi economici, tecnici ed ambientali non trascurabili. Attualmente le deiezioni (solide e liquide) degli allevamenti zootecnici, essendo ricche di sostanze organiche e di altri elementi utili alle piante sono, nella maggior parte dei casi, utilizzate per lo spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura. Questa pratica, nota anche con il nome di fertirrigazione in quanto la distribuzione di concimi (organici e/o minerali) avviene utilizzando acqua di irrigazione, se non correttamente effettuata può comportare problemi ambientali, anche rilevanti, come l'inquinamento da nitrati delle falde acquifere sotterranee. Per questi motivi si è ritenuto necessario disciplinare tale metodologia di concimazione, sia a livello nazionale che regionale, prevedendo specifiche norme tecniche di gestione, ma soprattutto espliciti divieti ed adempimenti amministrativi per coloro che intendono utilizzare per fini agronomici i reflui zootecnici.
La disponibilità di effluenti zootecnici e il loro successivo utilizzo in campo sono ovviamente correlati alla presenza di allevamenti zootecnici e alla loro grandezza (consistenza), data dal numero di capi allevati in ciascuna azienda. Oltre una fissata consistenza, diversa per le ZVNOA e per le ZO (zone ordinarie, non vulnerabili), le aziende hanno obbligo di presentare una comunicazione preventiva per lo spandimento degli effluenti; al di sotto, invece, sono esonerate.
Nel 2021 in regione Campania risulta la presenza di 41.684 allevamenti zootecnici, variamente distribuiti a livello provinciale (13.843 aziende in provincia di Salerno, 8.947 aziende nella provincia di Benevento, 8.324 aziende ad Avellino, 5.339 aziende in provincia di Napoli e, infine, “solo” 5.231 aziende a Caserta), così come si evince dalla tabella seguente, dove è riportato il numero di aziende su base provinciale, suddivise per ZVN e ZO, per specie e per allevamenti misti, in esonero o con obbligo di comunicazione (ricomprendendo le tre tipologie di comunicazione, semplificata, completa, con PUA).
Volendo focalizzarsi, invece, sulle aziende a consistenza maggiore, dalla stessa tabella si evidenzia che, a livello provinciale, le aziende a maggiore consistenza risultano più diffuse proprio nelle province dove si registrano incrementi netti di ZVNOA: nell’ordine nella provincia di Caserta (977 aziende), quindi di Salerno (474 aziende), di Benevento (143 aziende), per chiudere con Avellino e Napoli (rispettivamente 76 e 68 aziende).


L’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici deve rispettare regole e divieti ben precisi, così come dettati dalla disciplina tecnica regionale. Le attività di controllo e monitoraggio circa la correttezza dell’utilizzo di tali residui da parte degli allevatori costituiscono misura efficace di valutazione delle operazioni stesse e rappresenta un contrasto ad eventuali episodi di inquinamento di suoli e acque superficiali e profonde.
Le attività di controllo per questo settore possono essere di iniziativa agenziale, in caso di segnalazioni, possono essere istituzionali (ai sensi della L.R. n. 20 del 2016), possono essere richiesti da Autorità Giudiziaria/Polizia Giudiziaria o da Enti Locali, possono essere richiesti nell’ambito di Action Day da parte dell’Incaricato di Governo per il contrasto all’abbandono dei rifiuti (circoscritti a Napoli e Caserta), oppure richieste dal Commissario straordinario per la lotta alle epizoozie (solo a Caserta).
Collateralmente l’Agenzia collabora con la Direzione Generale delle Politiche Agricole e Forestali dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania in varie forme, finalizzate al contrasto della problematica dell’inquinamento da nitrati di origine agricola.
Attraverso la sua Direzione Tecnica ha collaborato alla scrittura della "Disciplina normativa per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque reflue e digestati ", approvata con DGR n. 585 del 16/12/2020 e, successivamente, del “Piano dei controlli per l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici”, approvato con D.D. n. 322/2021.
Nell’ambito di tale Piano, in forza delle attribuzioni sui controlli attribuite all’Agenzia dalla L.R. n. 20 dell’11.11.2019 e di una convenzione sottoscritta con la Direzione Generale PAAF della Regione Campania,-l’ARPAC contribuirà di concerto con le ASL e gli STP regionali, alla esecuzione del Piano dei controlli, mediante verifiche amministrative, verifiche di campo sulle aziende zootecniche con prelievi di campioni di suolo agricolo e relative analisi.
ANALISI DEGLI INDICATORI AMBIENTALI
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N. | INDICATORE | DESCRIZIONE | CLASSIFICAZIONE DPSIR | COPERTURA TEMPORALE | COPERTURA SPAZIALE |
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1 | Numero di sopralluoghi effettuati | L’indicatore descrive l’attività svolta dall’Agenzia in termini di numero di sopralluoghi effettuati per il settore agro zootecnico, considerando anche le aziende controllate e ricomprendendo oltre ai sopralluoghi di iniziativa anche quelli effettuati a richiesta di Enti Locali e A.G./P.G. | Risposta (R) | 2014-2021 | Provincia Regione |
3 | Numero delle non conformità riscontrate sul totale dei sopralluoghi effettuati | L’indicatore rappresenta il numero di non conformità riscontrate rispetto al totale dei sopralluoghi effettuati | Pressione (P) | 2014-2021 | Provincia Regione |
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