Marine Strategy - Rsa
Marine strategy
La Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino dell’Unione Europea (Direttiva 2008/56/CE Marine Strategy Framework Directive – MSFD), entrata in vigore nel 2008 e recepita in Italia con il Decreto Legislativo 13 ottobre 2010 n. 190, rappresenta un importante strumento di governance del sistema mare considerando l’ambiente marino in un’ottica ecosistemica ed estendendo l’area di indagine della Direttiva Acque (2000/60/CE) fino alle 12 miglia nautiche di distanza dalla costa.
Con la Direttiva Marine Strategy si richiede agli Stati membri dell’Unione Europea di sviluppare ed attuare delle “strategie” con lo scopo di proteggere e preservare il buono stato dell’ambiente marino (GES, “Good Environmental Status” ), prevenirne il degrado o, dove possibile, procedere al ripristino degli ecosistemi.
Il buono stato ambientale viene determinato sulla base di 11 descrittori qualitativi che fanno riferimento a molteplici aspetti degli ecosistemi marini, tra cui la biodiversità, l’inquinamento e l’impatto delle attività produttive.
In Italia i monitoraggi per la Strategia Marina sono stati affidati alle ARPA che effettuano, sin dal 2015, un intenso programma di attività volto alla conoscenza di molte tematiche quali: i parametri chimico-fisici della colonna d’acqua; gli Input di nutrienti; la contaminazione chimica di acqua, sedimenti marini e biota; la presenza di specie non indigene; le microplastiche; i rifiuti spiaggiati; gli Habitat pelagici (fito e zooplancton); gli Habitat bentonici (coralligeno, fondi a maerl, habitat sottoposti a danno fisico); l’Habitat delle praterie di Posidonia oceanica (Dir. Habitat); i mammiferi marini (Dir. Habitat); l’Avifauna Marina (Marangone dal ciuffo, Berta maggiore, Gabbiano corso - Dir. Uccelli).
Il monitoraggio viene svolto annualmente secondo quanto stabilito nei Programmi Operativi delle Attività (POA) ed è organizzato in moduli e descrittori specifici al fine di ottimizzare le indagini previste.
Con il Decreto del MATTM del 15 febbraio 2019 l’Italia ha aggiornato i requisiti del buono stato ambientale e la definizione dei traguardi ambientali della Strategia marina (articoli 9 e 10 del D. Lgs 190/10) e con il D.M. del 2 febbraio 2021 ha approvato i programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine.
Attività svolte da ARPAC | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 |
n. aree d'indagine | 16 | 21 | 24 | 41 | 37 | 37 | 48 | 48 |
Come si evince dalla tabella della rete di monitoraggio, le attività si sono incrementate nel corso degli anni in termini di aree e stazioni, arrivando a coprire l’intera regione fino ad una distanza di dodici miglia dalla costa.
Le stazioni di campionamento
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Nella figura è rappresentata la distribuzione geografica delle stazioni in cui ARPAC svolge le attività di campionamento del:
- Modulo 1 (descrittore 1 Biodiversità e descrittore 10 Rifiuti marini) - Monitoraggio delle variabili chimico-fisiche e dei nutrienti, del fitoplancton, del mesozooplancton, del macrozooplancton e dei rifiuti galleggianti;
- Modulo 2 (descrittore 10 Rifiuti marini) - Monitoraggio delle microplastiche nello strato superficiale della colonna d’acqua;
- Modulo 3 (descrittore 2 Specie non indigene) - Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene delle componenti planctoniche (fitoplancton ,mesozooplancton, macrozooplancton) e bentoniche (macrobenthos, epimegabenthos);
- Moduli 6F e 6A (descrittore 5 Eutrofizzazione) stime dei carichi di nutrienti;
- Descrittore 8 - Contaminazione (ex moduli 5T e 1S) -Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti e nel biota.
I dati del primo ciclo di monitoraggio (2015-2020) sono disponibili nel SIC-MSDF - Sistema informativo centralizzato della Strategia marina .
Rifiuti spiaggiati
Grazie al monitoraggio portato avanti dalla Strategia Marina, è oggi possibile derivare una prima base conoscitiva di riferimento sulla quantità dei rifiuti marini nei diversi comparti, non solo spiaggiati sugli arenili, ma anche in superficie oltre che presenti sul fondo.
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Dai dati del programma nazionale di monitoraggio avviato nel 2015 emergono per tutti i comparti investigati valori di abbondanza dei rifiuti marini comparabili a quelli riscontrati da altri paesi del Mediterraneo a dimostrazione della natura transfrontaliera della problematica, che necessita pertanto di una stretta attività di cooperazione per essere affrontata adeguatamente.
Vengono considerati “spiaggiati” quei rifiuti che mostrano evidenti segni di colonizzazione da parte di organismi marini .
I rifiuti solidi sulle spiagge hanno due caratteristiche in comune che li rendono particolarmente consistenti:
- La galleggiabilità
- La persistenza
La raccolta di dati sui rifiuti marini presenti sulle spiagge consente di acquisire opportune informazioni relativamente a quantità, composizione, trend e possibili fonti dei rifiuti marini allo scopo preliminare di studiare il fenomeno dello spiaggiamento e come obiettivo finale quello di minimizzare la quantità di rifiuti immessi nell’ambiente marino.
In Campania, dal 2015 con l’avvio della Strategia Marina vengono monitorate 4 spiagge individuate in base a 4 tipologie di aree di indagine che tengono conto delle diverse sorgenti di rifiuti sulle spiagge (non corretto smaltimento dei rifiuti domestici, mancato trattamento delle acque reflue, attività turistiche e ricreative, perdita o abbandono di attrezzi da pesca, ecc).
AREA D'INDAGINE | SITO DI MONITORAGGIO |
---|---|
Foce Fluviale - FF | Spiaggia di Sud foce Volturno (Oasi Variconi) – Caste Volturno (CE) |
Area Remota, non direttamente accessibile a mezzi di trasporto via terra - AR | Spiaggia di Cala del Cefalo - Camerota (SA) |
Area Portuale - AP | Spiaggia tra porto Marina di Stabia e porto commerciale - Castellamare di Stabia (NA) |
Area Urbanizzata - AU | Spiaggia tra Foce Picentino e Foce Fuorni – Salerno (SA) |
Per ogni spiaggia vengono inoltre descritte le caratteristiche fisiche e geografiche del contesto e informazioni riguardanti eventuali fonti di inquinamento limitrofe, quali fiumi, centri abitati, aree portuali etc.
Il protocollo di campionamento prevede il monitoraggio di ogni spiaggia ripetuto 2 volte l’anno; al fine di minimizzare la vicinanza con la stagione turistica o con periodi di condizioni meteomarine avverse i due monitoraggi annuali vengono effettuati nei seguenti intervalli temporali:
- Campagna di Primavera - dal 1 febbraio al 30 aprile
- Campagna di Autunno- dal 1 ottobre al 31 dicembre
PROVINCIA | AREA D'INDAGINE | NOME | PLASTICA E POLISTIRENE | GOMMA | TESSUTI | CARTA E CARTONE | LEGNO | METALLO | VETROCERAMICA | RIFIUTI SANITARI | RIFIUTI MEDICI | FECI |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Caserta | Litorale Domitio | Sud foce Volturno (Oasi Variconi) | 23386 | 1776 | 42 | 134 | 76 | 211 | 105 | 67 | 105 | 4 |
Napoli | Golfo di Napoli | Spiaggia tra porto Marina di Stabia e porto commerciale C. di Stabia | 918 | 67 | 38 | 75 | 175 | 162 | 37 | 0 | 14 | 0 |
Salerno | Golfo di Salerno | Tra foce Picentino e foce Fuorni | 2442 | 58 | 448 | 700 | 415 | 308 | 129 | 71 | 2 | 0 |
Salerno | Cilento | Cala del cefalo | 246 | 0 | 24 | 41 | 25 | 26 | 10 | 4 | 1 | 0 |
PROVINCIA | AREA D'INDAGINE | NOME | POLIMERI ARTIFICIALI | GOMMA | TESSILE | CARTA E CARTONE | LEGNO PROCESSATO/LAVORATO | METALLO | VETROCERAMICA | MISTO |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Caserta | Litorale Domitio | Sud foce Volturno (Oasi Variconi) | 7733 | 292 | 25 | 1 | 34 | 168 | 17 | 119 |
Napoli | Golfo di Napoli | Spiaggia tra porto Marina di Stabia e porto commerciale C. di Stabia | 2659 | 54 | 75 | 63 | 199 | 110 | 648 | 14 |
Salerno | Golfo di Salerno | Tra foce Picentino e foce Fuorni | 2245 | 65 | 80 | 597 | 3810 | 279 | 632 | 73 |
Salerno | Cilento | Cala del cefalo | 48 | 0 | 0 | 11 | 0 | 12 | 1 | 0 |
Le plastiche ed in generale i polimeri artificiali sono come evidente dai dati le categorie maggiormente presenti sui litorali sia perché ampiamente utilizzate sia perché la maggior parte è caratterizzata da intrinseca galleggiabilità che ne determina il trasporto a opera delle correnti marine.
Da un triennio all’altro si registra un generale trend positivo dei dati con un decremento degli oggetti rinvenuti che in alcuni casi risulta più che dimezzato.