Gestione rifiuti ind 3 - Rsa
Flussi di gestione dei rifiuti urbani
Il ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fa si che su 475 kg di rifiuti urbani pro-capite prodotti la principale frazione raccolta sia ancora costituita dai rifiuti indifferenziati con una produzione media di 207 kg anno per abitante.
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Tali rifiuti costituiscono in teoria i rifiuti non recuperabili per i quali l’unico recupero possibile è costituito dall’incenerimento con recupero di energia ed in fine lo smaltimento in discarica. Le analisi merceologiche di tali rifiuti, tuttavia, dimostrano che è un rifiuto ancora ricco di materiali potenzialmente recuperabili in particolare plastiche, carta e cartone ed tessili. I 207 kg di rifiuti indifferenziati (o meglio non ancora differenziati) sono avviati ai 6 impianti di trattamento meccanico biologico esistenti in Campania ed accade così che a valle dei 6 TMB i 207 kg vengono così distribuiti:
- 131 kg vengono inceneriti nell’impianto di Acerra
- 45 kg vengono inviati in impianti esteri in Austria, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Germania, Svezia, Danimarca e Grecia.
- 29 kg vengono inviati impianti extraregionali un po' in tutta Italia Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo
Il ricorso ad impianti extra regionali ed addirittura esteri costituisce senza alcun dubbio un costo ambientale ed economico oltre che un elemento di debolezza per il ciclo di gestione dei rifiuti urbani della Campania che almeno per i rifiuti indifferenziati dovrebbe tendere all’autosufficienza. Ecco, quindi, un motivo in più per incrementare la raccolta differenziata, obiettivo ridurre i 207 kg attuali a circa 133 kg così da poter essere autosufficienti nella gestione di questo rifiuto grazie all’inceneritore di Acerra ed avere così una migliore performance ambientale ed economica.
Il secondo flusso in termini di peso di rifiuti urbani raccolti in Campania è la frazione organica di cui si raccolgono mediamente 116 kg per abitante all’anno. Per le raccolte differenziate da un punto di vista normativo non vale il principio dell’autosufficienza regionale ma valgono le regole del libero mercato. Ovviamente anche in questo caso poter contare su una rete di impianti regionali garantirebbe una maggiore sostenibilità ambientale ed economica della gestione di questa tipologia di rifiuti che, come gli indifferenziati, registra importanti flussi di esportazione. Accade così che i 116 kg di frazione organica pro-capite raccolte ogni anno vengono in parte avviate direttamente a recupero nei 7 impianti di digestione e compostaggio attivi in Campania ed in gran parte nelle stazioni di trasferenza presenti sempre in Campania per poi essere trasferiti in impianti di trattamento fuori regione. Alla fine, 87 dei 116 kg pro-capite raccolti vengono recuperati in impianti extraregionali presenti un po' in tutta Italia, ma con flussi significativi in particolare verso il Veneto e la Lombardia. Anche in questo caso tali flussi oltre che un costo ambientale e economico costituiscono un depauperamento di risorse in quanto dal rifiuto organico è possibile ricavare energia e compost.
Dopo la raccolta della frazione organica la terza frazione più raccolta in termini di peso è quella della carta e cartone che è passata da 208.000 del 2019, alle 221.000 t del 2020, a 221.600 del 2021, anche in questo caso dato sostanzialmente stabile nel tempo. Complessivamente i miglioramenti ottenibili dalla raccolta di questa frazione sono ancora ampi, in quanto ancora pochi sono i Comuni che superano il valore di raccolta pro-capite di 70 kg per abitante anno. Sulla filiera di carta e cartone è necessario aspettarsi significativi miglioramenti in quanto risulta essere un flusso di rifiuti per il quale sarebbe possibile applicare a livello locale i principi dell’economia circolare. Sono, infatti, 39 i kilogrammi di carta e cartone pro-capite che vengono raccolti in Campania e che vengono interamente recuperati in Campania grazie alla rete di impianti di recupero/piattaforme e cartiere del Comieco il consorzio di filiera che si occupa del recupero di tale tipologia di rifiuti.
Il quarto flusso di rifiuti sempre in termini di peso è rappresentato dalla raccolta differenziata del vetro con 28 kg per abitante anno. Per tale flusso in Campania esistono due impianti di trattamento (a Volla ed a Salerno) ed una vetreria nel comune di Ottaviano non sufficienti a garantire il trattamento dei rifiuti raccolti che per oltre il 55% vengono esportati fuori regione prevalentemente verso il Lazio ed in particolare verso l’impianto di trattamento per la produzione di coccio di vetro pronto forno presente in provincia di Frosinone.
A seguire c’è il complesso ed articolato mondo delle plastiche di cui per composizione chimica e per tipologia di utilizzo esistono almeno 100 categorie diverse di prodotti che poi diventano rifiuti. Anche di questa tipologia di rifiuti si raccolgono mediamente in Campania 27 kg pro-capite, che considerando il basso peso specifico della plastica risultano una quantità assolutamente rilevante in termini di volume. La plastica nella grande parte dei Comuni campani è raccolta in combinazione con i metalli, sono rari i Comuni in cui vi è la raccolta monomateriale della plastica, molto più utilizzata è la raccolta del cosiddetto “multimateriale leggero” appunto plastica e metalli. Tali rifiuti vengono avviati ad un complesso sistema di impianti afferenti alla filiera del Corepla che conta in Campania 9 aree di trasferenza, 16 Centri Comprensoriali (CC) 5 centri di selezione (CSS) e 3 recuperatori che ha l’obiettivo di separare le plastiche, dall’acciaio e dall’alluminio e di selezionare per polimero/colore gli imballaggi in plastica. In Campania possiamo dire che esiste una specializzazione negli impianti selezione delle plastiche tanto che oltre ai rifiuti prodotti dai Comuni campani esiste un importante flusso di importazione dei rifiuti di plastica e multimateriale dalle regioni limitrofe e non solo. Le plastiche selezionate tuttavia spesso non completano il loro recupero in Campania e quindi si registrano al contempo significati flussi di esportazione anche verso l’estero delle plastiche a valle della selezione.
Infine, i metalli di cui si raccolgono circa 4,5 kg per abitante anno in Campania come detto vengono raccolti nella maggior parte dei casi insieme alla plastica nella raccolta multimateriale. Anche in questo caso non essendoci recuperatori finali in Campania quali fonderie di seconda fusione la quasi totalità del materiale viene esportato in particolare verso la Lombardia ed il Lazio.