Descrizione


La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR), nella ormai consueta collaborazione con ISPRA, dal 2003 elabora e trasmette annualmente tutti i dati disponibili per la redazione del rapporto Rifiuti Urbani, in particolare viene effettuata la certificazione dei dati raccolti tramite l’applicativo web O.R.So in collaborazione con l’ORGR e vengono elaborati e trasmessi ad ISPRA i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani implementando l'apposito format annualmente predisposto dall'ISPRA.

Principali flussi dei rifiuti urbani in Campania – anno 2023

Principali flussi dei rifiuti urbani in Campania – anno 2023

Commento ai dati


Nel 2023, ogni abitante della Campania ha prodotto mediamente 201 kg di “rifiuti residui” (o, meglio, non ancora differenziati), avviati ai sei impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB) presenti nella regione. Tale rifiuto continua ad essere la principale frazione dei rifiuti raccolta e pertanto parliamo di rifiuti che al momento “residui” non sono. A valle dei TMB, i 201 kg vengono così suddivisi: • 127 kg vengono inceneriti nell’impianto di Acerra • 42 kg vengono inviati in impianti esteri in Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Spagna. • 32 kg vengono inviati impianti extraregionali un po’ in tutta Italia ma principalmente in Lombardia ed Emilia Romagna che sono le due Regioni Italiane con maggiore capacità di Incenerimento. Il ricorso ad impianti extra-regionali ed esteri comporta significativi costi ambientali ed economici, rappresentando inoltre un punto di debolezza per il ciclo di gestione dei rifiuti urbani. La gestione dei rifiuti indifferenziati dovrebbe aspirare all’autosufficienza regionale. Incrementare la raccolta differenziata è dunque cruciale: l’obiettivo è ridurre i 201 kg attuali a circa 133 kg per abitante, permettendo all’inceneritore di Acerra di gestire autonomamente tali flussi, migliorando così la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo rifiuti. La frazione organica rappresenta il secondo flusso più rilevante in termini di peso dei rifiuti urbani raccolti in Campania, con una media di 113 kg pro capite all’anno. Sebbene per questa tipologia di rifiuti non si applichi il principio dell’autosufficienza regionale, disporre di una rete di impianti locali garantirebbe una maggiore sostenibilità. Attualmente: Parte della frazione organica viene trattata direttamente nei 7 impianti di digestione anaerobica e compostaggio attivi in Campania; La maggior parte viene trasferita fuori regione, con 95 kg pro capite destinati a impianti situati soprattutto in Veneto e Lombardia. Tali flussi, oltre ai costi ambientali ed economici, rappresentano una perdita di risorse, poiché dalla frazione organica si possono ricavare energia e compost. La frazione della carta e cartone è la terza più raccolta in termini di peso, con una media di 41 kg pro capite raccolti annualmente, in crescita rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, i margini di miglioramento sono ampi, poiché solo pochi Comuni superano i 70 kg pro capite. La filiera della carta e cartone è un ambito dove si possono applicare efficacemente i principi dell’economia circolare, quasi tutto il materiale raccolto viene recuperato in Campania, grazie alla rete di impianti e piattaforme del Comieco, il consorzio di filiera responsabile del recupero. Il vetro rappresenta il quarto flusso più raccolto, con 28 kg pro capite all’anno. In Campania sono presenti due impianti di trattamento (a Volla e Salerno) e una vetreria a Ottaviano. Tuttavia, queste infrastrutture non sono sufficienti a trattare tutti i rifiuti raccolti, con oltre l’85% dei flussi esportati fuori regione, principalmente verso il Lazio e l’impianto di trattamento di Frosinone. La plastica costituisce una frazione complessa e articolata, composta da oltre 100 categorie di polimeri. In Campania, si raccolgono mediamente 29 kg pro capite di plastica all’anno, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Considerando il basso peso specifico della plastica, si tratta di quantità significative in termini di volume. La plastica è spesso raccolta insieme ai metalli nel cosiddetto "multimateriale leggero": in Campania sono attivi 9 aree di trasferenza, 16 Centri Comprensoriali (CC), 5 Centri di Selezione (CSS) e 3 recuperatori, gestiti dal Corepla per separare le plastiche per polimero e colore. Tuttavia, molti materiali selezionati non completano il loro recupero in Campania, con flussi significativi esportati fuori regione o all’estero. Si stima che 9 kg pro capite di plastica raccolta vengano avviati a impianti extraregionali. Infine, i metalli di cui si raccolgono circa 5 kg per abitante anno in Campania, come detto, vengono raccolti nella maggior parte dei casi insieme alla plastica nella raccolta multimateriale. Anche in questo caso non essendoci recuperatori finali in Campania quali fonderie di seconda fusione la quasi totalità del materiale viene esportato in particolare verso la Lombardia ed il Lazio, tuttavia gran parte dei metalli vengono prima avviati in impianti regionali per la produzione di EoW circa 4 kg su 5. Relativamente agli altri flussi delle raccolte differenziate la situazione è variabile per il Legno anche analizzando le seconde destinazioni circa il 75% viene inviato in impianti campani, per i tessili circa 61% è inviato ad impianti campani ma si registrano anche flussi significativi verso l’estero in particolare verso le Tunisia, per quanto riguarda i RAEE si registra un sistema completamente dipendente dall’esportazioni fuori regione con destinazione principalmente in Basilicata, Lazio e Molise, per quanto riguarda i rifiuti ingombranti anche considerando le seconde destinazioni la gestione sembra essere risolta completamente in ambito regionale, infine per le raccolte selettive analizzando le seconde destinazioni si rileva che circa il 56% è gestito in Campania mentre la restante parte viene esportata.