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Rifiuti urbani e Raccolta Differenziata

Il problema della contabilità e della tracciabilità dei rifiuti rappresenta una delle sfide più complesse che gli Stati membri dell’Unione Europea stanno tentando di affrontare da anni. L’obiettivo è garantire una tracciabilità completa dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla destinazione finale, con particolare attenzione ai rifiuti pericolosi, per tale aspetto un passaggio che risulterà fondamentale sarà l’operatività del RENTRI a partire dal 13 febbraio 2025.

In base all'origine e alle caratteristiche di pericolosità, i rifiuti possono essere classificati in:

  • Rifiuti Urbani non pericolosi
  • Rifiuti Urbani pericolosi
  • Rifiuti Speciali non pericolosi
  • Rifiuti Speciali pericolosi

L’analisi dei dati di produzione e gestione dei rifiuti evidenzia numerosi punti di contatto tra i rifiuti urbani e speciali. Ad esempio, in fase di produzione, i “rifiuti urbani simili” variano significativamente tra diverse aree territoriali, incidendo sulla disomogeneità dei dati di produzione pro capite dei rifiuti urbani. In fase di gestione, è importante notare che tutti i flussi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani confluiscono nel circuito dei rifiuti speciali e rispondono alle regole del libero mercato.

Per questo motivo, è fondamentale adottare una visione integrata della produzione e gestione dei rifiuti, indipendentemente dalla loro origine. Leggi tutto

In questa sezione, si rimanda ai dati di produzione dei rifiuti urbani e alla raccolta differenziata pubblicati annualmente sul Catasto Nazionale dei Rifiuti di ISPRA.

La gestione della contabilità dei rifiuti in Campania

La tematica relativa allo studio sulla produzione di rifiuti nella regione Campania è di competenza della Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR) dell’ARPAC. Questa struttura si occupa in particolare dell’elaborazione dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani e ha contribuito alla redazione e approvazione dei seguenti piani:

Collaborazioni istituzionali

La Sezione collabora con ISPRA per la redazione dell’annuale Rapporto Rifiuti Urbani nazionale per la certificazione delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Contatti per richieste e approfondimenti:

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La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR), in collaborazione con ISPRA dal 2003, elabora e trasmette annualmente tutti i dati disponibili per la redazione dei Rapporti sui Rifiuti Urbani, sui Rifiuti Speciali e per le statistiche relative ai PCB da inviare alla Commissione Europea.

Per il Rapporto Rifiuti Urbani, la SRCR elabora e trasmette ad ISPRA i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti, utilizzando l'apposito format predisposto da ISPRA. Dal 2017, queste attività si avvalgono dell'applicativo web service O.R.So. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale).

Questi dati, pubblicati annualmente ai sensi dell'art. 189, comma 6 del D.Lgs. n. 152/2006, sono liberamente consultabili e scaricabili dal sito del Catasto Nazionale dei Rifiuti di ISPRA.

Le banche dati sui rifiuti urbani contengono informazioni dettagliate su:

  • Produzione e raccolta differenziata (fino al livello comunale);
  • Costi di gestione dei servizi di igiene urbana (fino al livello comunale);
  • Impianti di gestione (dettagli per singolo impianto).

I dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani sono inoltre anche riportati nel RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE IN CAMPANIA nella specifica area tematica RIFIUTI.

In Campania, la Regione ha adottato importanti provvedimenti per migliorare la contabilità dei rifiuti urbani:

  • D.G.R. n. 509 del 01/08/2017: approvazione del nuovo "Metodo per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani", aggiornato alle linee guida di cui al D.M. 26 maggio 2016;
  • D.G.R. n. 667 del 07/11/2017: introduzione dell'applicativo O.R.So. come sistema informatizzato unico per la trasmissione dei dati ai sensi dell'art. 205, comma 3-quater del D.Lgs. n. 152/2006, modificato dall'art. 32 della L. n. 22/2015;
  • Decreto Dirigenziale n. 5/2018: approvazione del "Disciplinare tecnico" ai sensi dell'art. 6 del documento di organizzazione e funzionamento dell'Osservatorio.

Tutta la normativa di riferimento regionale è consultabile sul sito dell’Osservatorio Regionale sulla gestione dei Rifiuti. – Normativa Regione Campania.

Conformemente alla normativa regionale, la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti collabora attivamente con l'Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti, curando diverse attività legate alla gestione del sistema O.R.So., in qualità di amministratore e nell'ambito delle procedure di analisi e certificazione dei dati.

Al termine della verifica, l'Osservatorio Regionale pubblica annualmente i dati relativi a:

Produzione dei rifiuti urbani, Percentuali di raccolta differenziata e Tasso di riciclaggio dei Comuni per ciascun ATO di appartenenza.

 

Infine, ai sensi dell'art. 9, comma 2, lettera a) della L.R. n. 14/2016 e successive modifiche, l'ARPAC pubblica il Rapporto Annuale sulla Gestione dei Rifiuti Urbani che è possibile scaricare cliccando sui vari file sottostanti:

 

 
 

A livello europeo la normativa di riferimento è rappresentata dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008. 

La Direttiva individua una specifica gerarchia per la gestione dei rifiuti che definisce il seguente ordine di priorità:

prevenzione della produzione;

preparazione per il riutilizzo;

riciclaggio;

recupero di altro tipo (ad es. energetico);

smaltimento.

 

A livello nazionale la direttiva europea, con la gerarchia di priorità inerenti la gestione dei rifiuti, è stata recepita dal decreto legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010, che ha modificato, in modo sostanziale, la normativa quadro vigente contenuta nella Parte IV del d.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, "Norme in materia ambientale".

La gerarchia per la gestione dei rifiuti definita nella Direttiva 2008/98/CE, e adottata in Italia dal D.lgs 152/06 (il cosiddetto Codice Ambientale), sancisce chiaramente l'ordine di priorità delle scelte gestionali.

L'idea che sta alla base di questo ordine di opzioni è tanto semplice quanto efficace. Prevenire vuol dire adottare le misure volte a ridurre la produzione dei rifiuti e anche la loro pericolosità; vuol dire cioè allentare il nesso che ancora oggi fa dipendere la produzione di rifiuti dall'andamento della produzione e dei consumi. Migliorare le modalità di preparazione per il riutilizzo e aumentare il riciclo della materia presuppone che la raccolta differenziata non sia più considerata quale fine ma come mezzo per far crescere la quantità e la qualità della materia recuperata. 

E quest'azione è indispensabile a centrare l'obiettivo posto dall'Europa entro il 2020: il 50% di riciclo e di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani e simili. Il recupero energetico della materia non ulteriormente valorizzabile come tale è l'ulteriore contributo all'obiettivo di ridurre i residui che andranno a smaltimento in discarica.