L’aerobiologia studia le origini, la dispersione in atmosfera, il trasporto e la deposizione delle particelle sospese di origine biologica quali granuli pollinici, spore fungine, actinomiceti, protozoi, artropodi e loro frammenti, virus, batteri, alghe ed altro, che costituiscono il cosiddetto “bioareosol”.
Una delle principali finalità del monitoraggio aerobiologico è la raccolta di informazioni utili per la prevenzione e la terapia delle allergie da pollini. Oltre al settore sanitario, gli altri campi di applicazione del monitoraggio aerobiologico sono quello ambientale, agronomico e per la protezione dei beni culturali.
Nell’ambito delle attività di biomonitoraggio ed olfattometria, ARPAC esegue:
il monitoraggio aerobiologico sui pollini aerodispersi e spore fungine mediante tre stazioni di misura dislocate sul territorio regionale, con elaborazione di bollettini di informazione;
la valutazione della qualità dell’aria con metodiche di tipo biologico;
le analisi finalizzate alla caratterizzazione chimica quali-quantitativa delle emissioni odorigene, analisi sensoriali mediante l’utilizzo di olfattometria dinamica e sviluppo di modellistica di dispersione degli odori nell’ambiente.
ARPAC gestisce una rete di monitoraggio aerobiologico, costituita dalle seguenti stazioni:
Stazione di Monitoraggio di Caserta (CE6) - Stazione di monitoraggio piana casertana;
Stazione di Monitoraggio di Napoli (NA3) - Stazione di monitoraggio costiera in zona fortemente urbanizzata;
Stazione di Monitoraggio di Benevento (BN1) - Stazione pedemontana in ambito urbano.
Ogni stazione è equipaggiata con uno strumento, detto catturatore, che permette un campionamento continuo dell’aria, con una portata di 10 litri al minuto, corrispondente alla capacità media respiratoria di un essere umano. I pollini e le spore fungine aerodisperse si depositano su una superficie di campionamento e vengono identificati mediante l’utilizzo del microscopio ottico.
Il prodotto dei dati di monitoraggio è un bollettino pollinico settimanale, ovvero un report con i dati delle conte dei pollini aerodispersi di maggior interesse sanitario. Nel bollettino sono riportate le concentrazioni giornaliere di pollini e spore fungine e viene fornita una stima della tendenza per la settimana successiva.
I bollettini pollinici rappresentano un valido strumento utile ai soggetti che soffrono di allergie ed ai medici allergologi, per l’individuazione di terapie mediche preventive o per l’adozione dei comportamenti più corretti da seguire (quali ad esempio l’eventuale limitazione dell’esposizione all’aperto).
Nel corso dell’anno vengono monitorati 36 Taxa vegetali ( taxon al singolare) -gruppi di specie che compaiono nella classificazione (Sistematica), ordinati gerarchicamente rispetto a differenti categorie - su un totale di 1092 campioni raccolti e di 52 bollettini settimanali elaborati.
Le tabelle seguenti mostrano, per singola stazione di monitoraggio della rete ARPAC, il numero di giorni mancanti di monitoraggio e la percentuale di presenza dati raccolti nel triennio 2020-2022, da cui si evince una percentuale di presenza dati superiore al 90%.
Al fine di sintetizzare gli esiti del monitoraggio aerobiologico svolto nel triennio 2020-2022, sono stati scelti i seguenti indicatori:
Fornisce informazioni in merito alla quantità di pollini (espressi come P·d/m 3 - Pollini al giorno su metro cubo di aria campionata) , appartenenti a tutti i taxa esaminati, aerodispersi annualmente in una zona di monitoraggio.
Le famiglie botaniche considerate per il calcolo dell’integrale pollinico annuale totale sono Aceracee, Amarantacee, Betulacee, Cannabacee, Composite, Corylacee, Cupressacee/Taxacee, Cyperacee, Ericacee, Euforbiacee, Fagacee, Graminacee o Poacee, Juglandacee, Juncacee, Mimosacee, Moracee, Mirtacee, Oleacee, Palme, Pinacee, Plantaginacee, Platanacee, Polygonacee, Salicacee, Tiliacee, Ulmacee, Umbellifere, Urticacee nonché altri pollini ed eventuali pollini non identificati.
Più elevato è il valore dell'integrale pollinico annuale, maggiori sono le quantità di pollini aerodispersi nel corso dell'anno.
È dato dalla somma delle concentrazioni polliniche delle principali e più diffuse famiglie allergizzanti presenti sul territorio nazionale: Betulacee, Asteracee (o Composite), Corylacee, Cupressacee/Taxacee, Graminacee, Oleacee, Urticacee.
consente di valutare, sinteticamente, la carica allergenica pollinica di un determinato sito e di studiarne la variabilità nel tempo.
Ogni famiglia botanica si caratterizza per una sua stagione pollinica, che indica i tempi della pollinazione durante l'anno, fenomeno che risente sensibilmente delle variazioni meteo-climatiche locali.
La stagione pollinica allergenica (espressa in numero di giorni nel corso dell’anno), misurata in ciascuna stazione di monitoraggio e con riferimento alle più diffuse famiglie botaniche allergizzanti (Betulacee, Corylacee, Oleacee, Cupressacee-Taxacee, Graminacee, Composite, Urticacee), indica il periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della stagione pollinica della famiglia botanica più precoce e la conclusione della stagione pollinica della famiglia più tardiva.
L'indicatore descrive, pertanto, per ciascun sito monitorato, l'andamento temporale in atmosfera dei pollini allergenici di maggiore interesse sanitario, senza tuttavia fornire informazioni in merito ai singoli contributi di ogni famiglia botanica.
Per “giorni rossi” si intendono i giorni nel corso dell'anno con almeno un taxon tra i 7 taxa allergenici misurati (Betulacee, Corylacee, Oleacee, Cupressacee-Taxacee, Graminacee, Composite, Urticacee) con concentrazione di classe “alta” secondo i valori di riferimento POLLnet.
Per ciascun taxon pollinico, la rete POLLnet ha adottato una suddivisione in classi (assente/molto bassa, bassa, media, alta) dei dati di concentrazioni polliniche in aria. Si precisa che tali intervalli di concentrazione non definiscono il valore soglia scatenante una reazione allergica ma solo il valore assoluto della concentrazione in atmosfera.
La valutazione del numero di “giorni rossi” nel corso dell’anno, misurati per ciascuna stazione di monitoraggio, può fornire un’indicazione della presenza sul territorio di eventuali aree critiche dal punto di vista aerobiologico.
Di seguito si riportano le tabelle di sintesi relative agli esiti del monitoraggio aerobiologico per il triennio 2020-2022.
Dalle tabelle sopra riportate si osserva, per l’integrale pollinico annuale un trend in leggero aumento per la stazione di Caserta (CE6). Per la stazione di Napoli (NA3) i valori risultano tendenzialmente stazionari ed inferiori rispetto alle altre due stazioni in quanto il contesto territoriale in cui è ubicata la stazione è fortemente urbanizzato.
A Benevento si osserva un incremento dell’integrale pollinico dal 2020 al 2021, seguito da un lieve decremento dal 2021 al 2022.
Per quanto riguarda, invece, l’integrale pollinico allergenico, si rileva un incremento per la stazione di Caserta (CE6); mentre per le stazioni di Napoli (NA3) e Benevento (BN1), si registra un trend in lieve diminuzione.
Per le tre le stazioni di monitoraggio, Caserta (CE6), Napoli (NA3) e Benevento (BN1), si rileva una diminuzione della durata temporale complessiva della stagione pollinica allergenica, per l’anno 2021 in relazione al triennio considerato.
Infine, il numero più elevato di giorni rossi si è verificato per tutte le stazioni di monitoraggio nell’anno 2020. La stazione di Napoli (NA3) presenta un trend in diminuzione, mentre le stazioni di Caserta (CE6) e Benevento (BN1) mostrano dati pressoché costanti per gli anni 2021 e 2022.
Le famiglie allergeniche più rappresentate nel territorio campano, nel 2022, sono state graminacee (poacee), urticacee e cupressacee.
In particolare, da un confronto tra le concentrazioni misurate, per la stazione Benevento BN1, si osserva che nel 2022, la famiglia botanica maggiormente rilevata è stata quella delle graminacee, seguita dalle cupressacee e dalle urticacee.
Similmente, anche il sito di Caserta CE6 nel 2022 si distingue per una maggiore presenza di graminacee ed urticacee ed in minor misura di cupressacee.
Leggermente differente è la situazione del sito di Napoli NA1, per il quale la famiglia botanica più rappresentata nel 2022 risulta essere quella delle urticacee, seguita da cupressacee e graminacee.
Anche nel 2021, nella stazione BN1 risultano prevalenti le famiglie di cupressacee/taxacee, graminacee ed in minor misura le urticacee. Queste ultime risultano, invece, in concentrazione predominante nelle stazioni di Caserta e Napoli.
Analogamente al 2021 e al 2022, nel 2020 a Benevento le maggiori concentrazioni di pollini si sono registrate per le graminacee ed in misura minore per le urticacee; seguite per quest’anno da corylacee e oleacee. I siti di Caserta e Napoli si distinguono, invece, per concentrazioni più elevate di pollini di urticacee e graminacee.